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sabato 10 maggio 2014

Sterling: non sono razzista e non venderò i Clippers

Il commissioner della NBA, Adam Silver lo ha squalificato a vita dopo le frasi razziste che aveva pronunciato parlando al telefono con la sua fidanzata: stiamo parlando di Donald Sterling il proprietario dei Los Angeles Clippers. Non solo, ma Silver ha deciso di proporre agli altri proprietari della NBA di costringere Sterling a vendere la società.Per essere esecutiva la decisione dovrebbe essere presa all'unanimità e  Silver, si è ripromesso di convincere tutte le altre società.


E' passato, ormai più di un mese da queste decisioni. Durante questo tempo Sterling si è difeso debolmente dalle accuse di razzismo.

Questo fino a pochi giorni fa, perché il proprietario dei Clippers è passato al contrattacco. Ha ribadito che la telefonata era privata e conteneva delle raccomandazioni alla fidanzata che erano di carattere personale. Sterling ha anche sottolineato come nella sua vita di imprenditore più volte si sia trovato alla guida di imprese e istituzioni con all'interno neri e ispanici senza mai avere avuto problemi.

Il punto, però dove Sterling si dimostra inflessibile è la possibilità che lo si costringa a vendere la franchigia di cui è proprietario. Negli Stati Uniti nessuno può essere costretto a vendere una cosa che gli appartiene, queste le sue parole. Si preannuncia, quindi un'epica battaglia legale.

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